lunedì 24 giugno 2013

Cuore e Batticuore - Racconto romantic suspense



CUORE E BATTICUORE
di A. Ghibli



Trascinandosi dietro il trolley, Francesca entrò in casa e richiuse la porta con un calcio.  Lasciata cadere la giacca a vento sulla poltrona più vicina,  si sfilò le scarpe con un sospiro di sollievo.
Neanche il tempo di rallegrarsi per aver ritrovato la sua dolce casetta, che un’ombra scura le si avventò rapida alle spalle. Due braccia forti la strinsero in una presa ferrea mentre una mano premuta sulla bocca le impediva di gridare.
Disperata, cercò di liberarsi con tutte le sue forze.
Scalciò, puntò i gomiti ma era come tentare di scalfire un muro di granito con uno spillo. Si sentì mancare e mentre la realtà si spegneva pensò che era ingiusto, profondamente ingiusto finire così...


Si risvegliò sdraiata nella vasca del suo bagno.
Confusa, impaurita, imbavagliata. Mani e piedi legati, il corpo indolenzito. Grazie al cielo aveva ancora tutti i vestiti addosso, anzi era stata avvolta in una coperta.
Era vittima di un maniaco?
Udì un ticchettio nel corridoio, intervallato da pause di silenzio, come se qualcuno inviasse messaggi con un telefonino, infine un sordo brontolio.
Passi che si avvicinavano. Trattenne il fiato per la paura mentre il battito accelerato del cuore le rimbombava nelle orecchie.

Un attimo dopo nella cornice della porta si stagliò un uomo vestito di nero. Pantaloni da jogging e maglietta attillata a sottolineare i pettorali scolpiti. Era alto. Molto alto. 


I capelli scuri, cortissimi, e l’aria da duro facevano pensare a un soldato mentre il corpo agile e flessuoso aveva l’eleganza di una pantera e doveva essere altrettanto letale.  

La scrutava con gli occhi socchiusi, le labbra incurvate in un ghigno amaro, scuotendo la testa come se si stesse chiedendo cosa fare  di lei.

Forse era un serial killer, pensò angosciata.

La fulminò con un’occhiata torva, prima di avvicinarsi e sbottare : “Se mi promette di non urlare le toglierò il bavaglio.”