venerdì 3 maggio 2013

Senza fiato - Rassegna di Romantic Suspense




"Senza fiato" è la rassegna di racconti  Romantic  Suspense, che La mia biblioteca romantica ha dedicato a questo genere molto seguito negli Stati Uniti ma ancora poco conosciuto in Italia.  Un'ambientazione contemporanea per storie che hanno per protagonisti: poliziotti, ex Seals, investigatori.

"Shadow" è il mio racconto finalista che potete leggere  cliccando in alto nella pagina dedicata sotto il titolo di questo blog:


Trama:
Congedatosi dall'esercito, dove ha combattuto a lungo nei reparti speciali, Dominick Randall ha aperto un'agenzia di bodyguards, la Shadow.
Assunto l'incarico di proteggere Sasha Kamenskaja, una zelante ricercatrice che lavora nel campo delle nanotecnologie, si ritrova a fronteggiare una situazione a dir poco esplosiva, in cui non può fidarsi di nessuno, tanto meno della sua "protetta".
Due caratteri forti, destinati a scontrarsi fin dal  primo momento ma che dovranno trovare un'intesa per sopravvivere.  

In una girandola di colpi di scena, fughe, attentati, trappole e inseguimenti, la storia si dipana a un ritmo vertiginoso fino a un piacevole Happy end.

Ecco l'incipit

- Ho deciso di rinunciare alla scorta.

A quell'annuncio, secco e conciso, la temperatura della stanza sembrò abbassarsi di parecchi gradi. Intorno al tavolo dell'elegante sala riunioni, all'ultimo piano dell'Osborne Tecnology, erano seduti una decina di individui, fra dirigenti della società, impiegati, agenti di sicurezza, e una sola donna, quella che aveva parlato.

Dominick Randall, capo della scorta in questione, scrutò la sua riluttante protetta con la consueta impassibilità. Fu squadrato a sua volta da un  paio di gelidi occhi azzurri schermati da lenti spesse, cerchiate di metallo.
Con quelle labbra sottili, strette in una smorfia di perenne disapprovazione, i capelli biondo cenere tirati in una crocchia sulla nuca e il tailleur grigio topo abbottonato fino al collo, la dottoressa Sasha Kamenskaja incarnava perfettamente l'immagine della classica zitella.

Seduto a capo tavola, l'energico presidente J.J.Osborne, spostò la sua attenzione dall'uno all'altra. Sarà uno spasso fra questi due, pensò sollevando un sopracciglio. 

In Colombia, dove aveva combattuto nei reparti speciali impiegati nella lotta ai narcotrafficanti, Randall era conosciuto come "el puma" non soltanto per quel suo sguardo brillante e dorato, che ricordava il fiero leone di montagna, ma anche per le sue doti di forza, ingegno e coraggio. Era un esperto di sopravvivenza e sapeva uccidere in molti modi diversi, però, secondo Osborne, non possedeva la diplomazia necessaria per trattare con la zelante ricercatrice e si era rivolto alla sua agenzia privata, la Shadow, soltanto per necessità.

- Temo che la decisione non spetti a lei, dottoressa - cominciò a dire il presidente in tono conciliante. - Le sue ricerche sono troppo importanti per lasciarla senza protezione e ...
- La vostra cosiddetta protezione rimarcò lei, interrompendolo bruscamente - non ha impedito al mio predecessore di saltare in aria insieme a tutta la sua scorta e al laboratorio.
- Sono i rischi del mestiere. Questi uomini sono i migliori nel loro campo - replicò l'altro indicando Randall e la sua squadra, - assumeranno l'incarico della sua sicurezza e non c'è proprio niente che possa fare o dire al riguardo.
- Posso sempre dimettermi - sbottò acida.
- Liberissima di farlo - ribattè pronto lui, - ma continuerà ad essere sorvegliata dall'FBI.
- Sia ragionevole, - s'intromise allora Mark Damon, l'ambizioso vice presidente, sfoggiando un sorriso tanto accattivante quanto falso - la terremo nascosta finchè non avremo approntato un altro laboratorio e stavolta le misure di sicurezza saranno invalicabili: glielo prometto.

Un discreto bussare alla porta bloccò la replica della donna che, rossa in viso, stava per esplodere.
Indifferente agli sviluppi della conversazione, Randall socchiuse gli occhi, sul chi vive, pronto a fronteggiare qualunque minaccia.
L'uomo di guardia annunciò l'arrivo del catering e tutti si rilassarono, pregustando già il pasto.
Un carrello ricolmo di vivande fu sospinto all'interno da una cameriera giovane e graziosa.
- Roast-beef e insalata per tutti - esclamò allegramente cominciando a distribuire i vassoi sigillati che furono aperti senza indugio.
L'odore invitante dell'arrosto contribuì ad allentare ulteriormente la tensione.
Il capo della Shadow invece rimaneva diffidente, tutti i sensi all'erta. Stava per succedere qualcosa, lo sentiva ...

Se volete continuare a leggere cliccate in alto sul titolo Shadow - Racconto 
fra le pagine sotto il titolo del Blog. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Una sola parola per descrivere Shadow: bellissimo!!!!!!

Per favore scrivi il seguito
Tonia