lunedì 24 aprile 2017

Recensione "Playing with daggers" un urban fantasy di Eva Fairwald




Ambizione, amore e successo: tutto ha un prezzo e Kara Schwert non è una che si tira indietro, nemmeno quando la posta in gioco è troppo alta. Addentratevi nel mondo oscuro del traffico illecito di materiale sovrannaturale, ma fate attenzione a non perdervi!


TRAMA: quando l’attrazione per magia e potere diventa incontenibile e quando gli affari di famiglia si complicano, la giovane Kara ha già abbastanza problemi a cui pensare. Tuttavia, l’amore non conosce scuse e Axel von Steinfeld, nobile proveniente da Faerie, non è incline al rifiuto.

La famiglia Schwert controlla il mercato nero dai propri laboratori tedeschi ed è segretamente alleata con i Tidsson, gemelli svedesi protettori dell’equilibrio fra umani e creature sovrannaturali. Kara e il fratello Konrad sono pronti a tutto per seguire le orme del padre, ma il loro business è pericoloso e i nemici non perdonano. Karl, caro amico d’infanzia, si trova ora al servizio dei Tidsson, ma un segreto gli rode il cuore, per quanto ancora potrà mentire?

Accompagnate Kara in una ragnatela d’intrighi e incantesimi dal sapore antico, dove lealtà e legami di sangue non sempre vanno di pari passo. 

Nota: contenuti espliciti e argomenti adatti a un pubblico adulto.



“Playing with daggers” è un romanzo urban fantasy per adulti e primo libro della serie “The Tidssons’ Archives”, progetto bilingue (italiano/inglese) che segue la vita della trafficante Kara Schwert.

Serie “The Tidssons’ Archives”:
1) “Playing with daggers”
2) “Law kills”
3) “Sorcerer for sale”
4) E altri seguiti


Recensione
Anche quest'ultimo lavoro di Eva Fairwald si legge in un lampo grazie alla scrittura scorrevolissima e alla trama appassionante. Per chi conosce già la serie The Tidssons' Archives, questa storia sarà una lieta sorpresa, infatti racconta il primo incontro di Kara e Axel e chiarisce alcuni retroscena.
Ad esempio, io avevo iniziato con Law kills, e adesso in Playing with daggers sono stata felice di conoscere Kara quando era ancora l'enfant terrible della famiglia Schwert e il fratello le ha presentato Axel von Steinfeld, un nobile rappresentante del popolo fatato. L'incontro/scontro fra i due è memorabile: spassoso, intenso, passionale...
Se invece non avete ancora letto niente di questa serie, potete cominciare proprio da Playing with daggers e andare per ordine. In ogni caso, comunque decidiate, le novelle sono autoconclusive e possono essere lette anche da sole.


La storia è divisa in due parti. La prima è narrata dal punto di vista di Kara, la seconda da quella di Karl Sternklar, soldato al servizio dei gemelli Tidsson ma legato profondamente alla famiglia Schwert  che l'ha cresciuto come un figlio.
Come ho detto la trama è appassionante, i dialoghi brillanti, i caratteri dei personaggi sono descritti benissimo e le scene d'azione adrenaliniche non si contano.
Il personaggio più positivo è Karl, soldato leale e coraggioso. E' innamorato della cugina di Kara, Hilde Tidsson, che è anche il suo comandante. Insieme al gemello Arne, Hilde si assicura che le razze paranormali non interferiscano con quella umana. 
Le due famiglie, Tidsson e Schwert sono imparentate fra loro e collaborano segretamente.



Kara ha l'intraprendenza e la forza di una guerriera vichinga ma invece che nel buio Medioevo si fa strada nel mondo moderno, fra pericolosi spacciatori, colpi di scena, magia, incantesimi, lame fatate e oscure creature del paranormale.

La nostra protagonista non è esattamente un'eroina, non fa parte dei "buoni" ma agisce per il suo tornaconto personale e l'acquisizione di sempre maggiore potere. Diciamo che si tratta di un'anti-eroina e colpisce per la sua brama che non si ferma proprio davanti a nulla.
Astuta, dispotica, manipolatrice, ha però anche lei un lato romantico: il suo amore per Axel è sincero ma sa che il giovane non potrà mai portarla a Faerie, né fare di lei la sua duchessa, perciò si adatta alla situazione. E' proprio questa storia d'amore apparentemente senza speranza che mi ha appassionato ancora di più alla serie.

The Tidssons' Archives mi ha colpito soprattutto per la sua originalità. I personaggi sono cazzuti e fantastici, caratterizzati perfettamente nelle loro virtù e difetti, tanto che nonostante siano calati in un contesto immaginario risultano perfettamente credibili.




L'unico difetto dei libri di Eva Fairwald per me è rappresentato dalla brevità. Quando mi ritrovo all'ultima pagina e vorrei leggerne ancora, non mi rimane che sperare che l'autrice scriva presto un altro episodio...  


Una lettura consigliatissima agli appassionati di Urban Fantasy!
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Infine, per leggere la recensione delle novelle "Sorcerer for sale" e "Law kills" cliccate qui

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