sabato 13 agosto 2016

Intervista all'autrice Aurora Stella

Aurora Stella è una scrittrice prolifica quanto eclettica. Fra i suoi romanzi ricordiamo "Furens lupus sum, Tiger indomabilis, Tra le mie ali, Due cuori a zonzo (per tacer dei gatti) ecc:
Le sue opere spaziano dall'horror al fantasy e ultimamente è approdata al genere umoristico.
Questa breve intervista servirà a conoscerla meglio.


Ciao Aurora, e grazie per aver accettato di rispondere a qualche domanda. Quant'è importante la scrittura nella tua vita?


Ciao Liliana, grazie a te per avermi ospitato sul tuo blog. Scrivo fin da bambina perché sin dalla più tenera età sono sempre stata un'appassionata lettrice. Amo sognare a occhi aperti, creare e distruggere mondi interi. Questa capacità di “fantasticare” l'ho ereditata da mio padre, che mi ha insegnato il valore della lettura. Iniziata come conseguenza del leggere, la scrittura , nel corso degli anni, ha preso sempre più posto nel mio cuore. Oggi non posso più vivere senza scrivere. Fosse pure un biglietto di auguri.


Quando hai cominciato a scrivere?
Come ho già spiegato ho iniziato alle elementari a scrivere cominciando con i classici pensierini per poi cimentarmi nei temi. Ricordo che la maestra prima e i professori poi, leggevano sempre i miei temi in classe. Soprattutto quelli ironici. Amo la fantascienza, ma non disdegno la satira.


Com'è nata l'idea di Tra le mie ali?
Ho sempre avuto una passione per gli studi biblici e la filosofia e questo libro è nato come risposta a una scommessa. Ho iniziato la mia avventura di scrittrice con racconti “horror” (In realtà molto più vicini allo stile “ ai confini della realtà”) e molti amici mi hanno rimproverato per questa mia scelta. E così ho accettato la sfida di scrivere un racconto più “normale” che avesse un lieto fine. Ho scelto il tema degli angeli custodi perchè su di loro ho sempre nutrito molte perplessità. Mi sono sempre posta domande tipo: un angelo custode ti osserva anche mentre sei al bagno?


Come ti organizzi quando scrivi? Segui una scaletta o scrivi di getto?
Normalmente scrivo di getto. E spesso e volentieri non parto mai dall'inizio. Mi spiego meglio: scrivo quello che mi piace.Per la mia duologia (Furens lupus sum e Tiger Indomabilis) l'idea centrale era Roma. Volevo che il lettore si immergesse in una Roma dell'anno 2014 ( 2767 b urbe condita) . La storia è nata dopo. In realtà, una delle prime cose che ho scritto è stata la violenza che la protagonista subisce. Volevo che la storia d'amore fosse diversa dal solito. Volevo che fosse travagliata e tragica... e ogni volta che mi veniva un'idea scrivevo un capitolo. Ho fatto un puzzle costruendo un po' qua un po' la e poi attaccando tutto insieme.


Cosa provi quando finisci una storia?
Da un lato un senso di liberazione. Dall'altro tristezza perché mentre scrivo mi affeziono ai protagonisti, ai luoghi e alle situazioni. Questo per quel che riguarda il lato “ bello “ della scrittura. Il rovescio della medaglia consiste nel farmi prendere un mal di pancia quando devo iniziare la fase di revisione..


Parlaci dei tuoi progetti
Ho pubblicato un racconto “comico” che si intitola “Due cuori a zonzo per non parlar dei gatti”, parafrasando il titoli dei celebri capolavori di Jerome K Jerome Mi piace passare di palo in frasca, da un genere ad un altro. Poi tornerò ai mie vecchi amori con un fantasy -horror-fantascientifico del quale ho scritto oltre metà libro ma di cui ignoro ancora il titolo.
Un caro saluto a tutti e un grazie a te cara Liliana


Ed ecco un estratto dal romanzo "Tra le mie ali"

<<Tesorino, ti sarai resa conto anche tu che hai bisogno di modificare il tuo look da donna delle caverne, vero?>> disse Eugenio con tono benevolo rivolto a Speranza, un giorno che riuscì a parlarle senza che ci fosse Liam.
<<Che cos’ha il mio look che non va?>> rispose con tono ilare la ragazza
<<Mio Dio, non vorrai certo girare in mutande come fai con noi con quel pezzo di Marcantonio che sta in casa!>> esplose scandalizzato il ragazzo.
Speranza lo guardò con tenerezza e non poté nascondere un sorriso <<Ti sembro il tipo che gira in mutande davanti ad uno che conosce da pochi giorni?>>
<<Lo so cara! Con la tua educazione da suora non lo faresti mai, anche se con noi lo fai tranquillamente. Quello che mi preoccupa, vedi…>> disse fissandola dritto negli occhi
“Ahia, adesso attacca” pensò la ragazza
<<…Quello che mi preoccupa non è il fatto che tu vada comoda in giro per casa, ma il tipo di orrida lingerie che indossi!>>
Walter scoppiò a ridere mentre Speranza lo fulminò con lo sguardo.
<<Come pensi di conquistare un uomo se ti ostini ad indossare mutande girocollo con la canottiera della salute e soprattutto depilandoti solo d’estate? Ma ti rendi conto dello spettacolo obbrobrioso che offri di te stessa?>>
Imbarazzata la ragazza rispose <<Ma io non voglio conquistare nessuno! Lo sapete, con voi mi trovo a mio agio perché non mi giudicate e non vi importa un accidente se mi capita di girare in deshabillé per casa, ma non ho nessuna intenzione di girare in mutande adesso davanti a un uomo che a malapena conosco>>
<<Sapevo che lo avresti detto e già immagino quale sarà la prossima mossa per assicurati che anche lui possa prendere il largo lontano dalla tua vita>> e per dare efficacia al suo discorso tirò fuori dalla sporta un minuscolo pacchettino <<Così mi sono permesso di darti un suggerimento... e anche una cosa pratica!>> continuò mentre passava il pacchetto alla ragazza. Dalla sporta della spesa sfilò anche una confezione regalo di un rasoio da uomo.
<<Mi devo fare la barba?>> disse in tono canzonatorio Speranza mentre Walter si ostinava a rimanere zitto malcelando un sorriso tra il divertito e l’imbarazzato <<Walter, comunque tu dovresti aiutarmi! Se continui a ridere otterrai l’effetto contrario. Lo sai che lei è fatta a rovescio, no?>> aggiunse incenerendo il suo compagno <<Ti conosco meglio di te!>> proseguì rivolto alla ragazza <<Di far la ceretta non se ne parla, neanche se a pagarla fossi io dal migliore estetista dell’universo!>>
<<Certo fa un male boia. Non voglio soffrire per quattro peli...>> disse lei, ma Eugenio la interruppe, rimproverandola con sarcasmo <<Che sono poi una jungla equatoriale e temo di dover avvisare la forestale per avere l’autorizzazione al diboscamento. Comunque sei intollerante anche alle creme depilatorie>>
<<Puzzano e poi dovrei girare in mutande, le mie orribili mutande ascellari, per almeno mezz’ora>> annuì lei
<<Sì, appunto uno spettacolo pietoso, quindi ho optato per questo mezzo da cavernicoli. Mi sono premurato anche di fornirti i ricambi per le lamette…>>
<<La schiuma da barba me l’hai comperata?>> rise divertita.
<<Insomma ti decidi ad aprire ‘sto pacchetto?>> strillacchiò indispettito
<<Va bene, va bene!>> aggiunse Speranza mentre si affrettava a scartare il regalo, solo per mostrare una faccia sconvolta non appena si ritrovò tra le mani il piccolo oggetto.
<<Ma è un perizoma! Sembra un filo interdentale, è terribile!>>
A quel punto, mentre Walter si sganasciava dalle risate, Eugenio divenne viola <<Terribile o no, adesso tu te ne vai in bagno, ti fai una doccia, ti deforesti e indossi quel perizoma e torni qui, anzi nella sala da pranzo e ci fai vedere come ti sta. Ho sudato sette camicie per trovare qualcosa che valorizzasse il tuo fisico da nuotatrice, sai? E sopra cerca di indossare un reggiseno dello stesso colore se ti riesce>>
<<Ma sei impazzito? Secondo te mi metto a fare una sfilata in perizoma? Ma che ti dice il cervello? E poi se sbuca fuori Liam all’improvviso?>>
Eugenio incrociò le braccia e iniziò a battere il piede a terra, segno inequivocabile che stava perdendo la pazienza
<<Primo, lui non c’è! Ha detto che aveva da fare con l’università e che sarebbe tornato fra un paio d’ore. Secondo, non è la prima volta che ti vediamo sfilare in capi d’abbigliamento molto più penosi o in costume da bagno. Che differenza passa tra un paio di mutande…>>
<<Perizoma>> sottolineò Speranza
<<Va bene perizoma e un costume? Vai, aria, sparisci e torna quando sarai pronta o ti giuro entro io in bagno e ti faccio una ceretta al volo…>>
<<Ok! Ok!>> si rassegnò la ragazza.
Non poteva vincere contro Eugenio, lo sapeva. Perciò si arrese e si ritirò a fare la doccia.
<<Ci sei cascata dentro?>> strillò dopo un’ora dalla sala da pranzo Walter <<Vorremmo che la cosa finisse entro l’anno!>>
<<Arrivo! Arrivo! Pensate sia facile indossare questo attrezzo infernale? Mi sta affettando!>>
<<Cara! La parte davanti è quella con il triangolo più grande!>> gridò Eugenio.
<<Siete pronti?>> urlò da dietro la porta della sala <<E adesso sfilerà, solo per voi, Speranza che indossa “scavalco”>> ed entrò nella stanza coperta dall’accappatoio che lasciò cadere per terra davanti alle loro facce sbigottite
<<La linea intima calda, affascinante e sensuale creata apposta, come suggerisce il nome, per scavalcare cancelli, rubare galline ecc in tutta comodità!>> e per dar enfasi al suo discorso, afferrò le mutande di cotone che indossava e fece sentire il rumore dell’elastico sul suo corpo
<<Su gamba perfettamente depilata>> e, per mostrare l’avvenuta depilazione, sollevò con grazia la gamba e la posò con delicatezza sullo schienale della sedia accarezzando la pelle liscia con la mano sinistra, mentre con la destra faceva roteare il perizoma
<<Avrei potuto stupirvi con effetti speciali indossando la linea “interdentale” ma per oggi niente da fare. Bisogna accontentarsi di “scavalco” e degli splendidi micetti stampati sulle mie mutande in puro cotone>> e gettò il perizoma alle sue spalle. Guardò poi con aria di sfida i suoi due amici aspettandosi un assalto frontale che, stranamente, tardava a venire. Eugenio si era addirittura portato le mani davanti alla bocca e aveva sgranato gli occhi, “mamma mia sono così orribile?” pensò Speranza.
<<I gattini sul davanti hanno pose diverse da quelli sul di dietro?>> esclamò Liam alle sue spalle.
Con un balzo rapido come un felino, mentre ogni parte del suo corpo arrossiva per l’imbarazzo, scattò sulla sedia rannicchiandosi dietro al sedile tentando di rimanere nascosta.
Il ragazzo entrò tranquillamente nella stanza sotto lo sguardo tra l’interdetto e l’ilare degli altri due
<<Si può vedere anche la sfilata “interdentale”?>> proseguì con calma, mentre poggiava sul tavolo davanti a Speranza il perizoma che la ragazza aveva lanciato poco prima e si andò ad accomodare sul divano ponendo la caviglia destra, sul ginocchio sinistro, allargando le braccia sullo schienale del divano, in attesa. Tiberio, si accostò pigramente al ragazzo mentre Tiberina rimase prudentemente a terra. A quel punto la risata di Walter fu irrefrenabile seguita dagli strilletti isterici di Eugenio che non sapeva se piangere o ridere. La risata di Walter fece salire il sangue alla testa di Speranza che, incurante di essere ancora in mutande e canottiera, uscì dal suo rifugio improvvisato. Una parte di lei sussurrava “tanto peggio di così…” l’altra reclamava vendetta
<<Così era fuori all’università eh? Cos’è vi siete accordati tutti per sfottermi meglio? Faccio tanto ridere?>> il suo viso era viola mentre si dirigeva verso la coppia, minacciandoli con il pugno.
<<Loro sono innocenti>> interruppe Liam <<Non si sono nemmeno accorti che fossi rientrato. Erano talmente presi in una loro discussione che non li ho interrotti e sono andato diretto nella mia stanza. Ho pensato di affacciarmi non appena ho sentito la tua voce, volevo venire a salutarvi tutti insieme e così mi sono imbattuto nel tuo défilé. Ripeto, modello interessante, sicuramente pratico ma non credo che ti renda giustizia. Sicuramente la collezione “interdentale” ti valorizzerebbe di più>> e si mosse per uscire dalla stanza <<E comunque non stavamo ridendo di te, stavamo ridendo CON te!>> disse avvicinando il viso alla ragazza che avvampò all’istante <<Io non riderei mai di te!>> e uscì lasciandoli come tre statue di cera.

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Altre opere dell'autrice: 
Onirica 
E vissero? Fiabe horror e dintorni
Furens Lupus Sum, Tiger indomabilis.

1 commento:

Aurora Stella ha detto...

Grazie Liliana! Davvero mi lasci senza parole! Davvero il più bel regalo di compleanno degli ultimi anni. Mi commuovi!